Presso la Biblioteca Comunale "C. Incudine" - Naso - Me , una sezione è riservata ai libri scritti da Papa Benedetto XVI.
Nel libro scelto per il mese di gennaio, è esaminata la parte della vita di Gesù che inizia con il suo Battesimo e si conclude con la Trasfigurazione.
Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione – dal quale è rimasta esclusa però la trattazione dell'infanzia e della "vita nascosta" di Gesù, oggetto probabilmente di un terzo volume.
Il libro si propone di presentare la figura storica di Gesù, ma dal punto di vista metodologico si distacca consapevolmente dal "metodo storico-critico" tipico di gran parte dell'esegesi moderna. Ratzinger afferma, e si propone di dimostrare, che proprio il Gesù presentato dai Vangeli è il vero Gesù, mentre il cosiddetto "Gesù storico" descritto dagli esegeti è una figura ricostruita sulla base di premesse errate:
«Io sono convinto, e spero se ne possa rendere conto anche il lettore, che questa figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo Gesù - quello dei Vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Gesù avevano superato radicalmente tutte le speranze e le aspettative dell'epoca, si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia. »
(pag. 18.)
In particolare, mentre gli assertori del metodo storico-critico sostengono che Gesù non considerò mai sé stesso come figlio di Dio e che la sua divinizzazione fu un fenomeno successivo, sviluppatosi nell'ambito del cristianesimo primitivo, Ratzinger nel libro dettaglia come, al contrario, Gesù fin dall'inizio della sua predicazione affermasse la pretesa della propria divinità con parole e con atti il cui significato doveva essere ben chiaro a chi lo ascoltava. Ad esempio, quando Gesù dettava dei nuovi insegnamenti non richiamandosi alla Torah, come facevano tutti gli altri "maestri", ma ponendo sé stesso come l'autorità alla base di questi insegnamenti ("avete inteso che fu scritto... ma io vi dico"), di fatto poneva sé stesso sullo stesso piano della Torah, che secondo la religione ebraica proveniva direttamente da Dio.
Buona lettura.
Ass. alla Cultura Rosita Ferrarotto